Comitati noiNO – Comitati noiNO https://noino.eu Non fare mancare il Tuo sostegno in difesa della Costituzione e della democrazia rappresentativa Fri, 18 Sep 2020 09:18:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.1 https://noino.eu/wp-content/uploads/2020/01/cropped-logo-noino-512x512-1-32x32.png Comitati noiNO – Comitati noiNO https://noino.eu 32 32 Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché https://noino.eu/2020/09/18/referendum-il-fronte-del-no-ha-gia-vinto-lavv-pruiti-ciarello-spiega-perche/ Fri, 18 Sep 2020 08:38:10 +0000 https://noino.eu/?p=545 Il fronte del No è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo. Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio. L’intervento di Andrea Pruiti Ciarello,… Leggi tutto »Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché

L'articolo Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché proviene da Comitati noiNO.

]]>
Il fronte del No è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo. Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio. L’intervento di Andrea Pruiti Ciarello, coordinatore nazionale dei Comitati noi No e membro del CdA Fondazione Luigi Einaudi

Quando nei primi giorni di ottobre 2019, come Fondazione Luigi Einaudi, lanciammo la proposta di chiedere l’indizione del referendum costituzionale sulla legge cd. Taglia parlamentari, ricevemmo da parte di tutti sorrisetti e sfottò. Dicevano che non saremmo mai riusciti a mettere insieme le firme necessaria per chiedere l’indizione del referendum popolare e avevano ragione, riuscire a raccogliere 500.000 firme in tre mesi è impresa impossibile per qualunque organizzazione politica, figuriamoci per una fondazione culturale, impegnata con esiguità di risorse a diffondere la cultura liberale in questa nostra nazione, sferzata dai peggiori venti demagogici e populisti. Roba da dinosauri si direbbe!

Abbiamo pensato, però, che l’amplissima maggioranza che si era coagulata attorno a questa proposta di riforma costituzionale nella quarta e definitiva votazione alla Camera dei Deputati, rappresentava una colpa da lavare con uno slancio libertario da parte dei rappresentanti del popolo, che a nostro avviso erano rimasti vittima di quella retorica populista che aveva avvelenato i pozzi della politica italiana da qualche decennio. Una furia iconoclasta e autolesionista, inspiegabile con la ragione e forse sintomo clinico di un parlamento che non funziona più.

Fu così che lanciammo l’iniziativa della raccolta delle firme nelle due camere, con l’obiettivo di raggiungere la soglia di un quinto dei componenti di almeno una delle due camere, per dare ai cittadini italiani la possibilità di dire la loro su una riforma che non riguarda i parlamentari, né i loro “privilegi”, ma riguarda solo la compressione del diritto di rappresentanza politica dei cittadini. Ad Andrea CanginiNazario Pagano e Tommaso Nannicini va ascritto il merito di avere subito sposato la causa e di non avere risparmiato energie nella ricerca di nuovi sottoscrittori. Ci ritrovammo, dopo qualche settimana a veleggiare intorno a 50 adesioni da parte dei senatori di diversi schieramenti, provenienti principalmente da Forza Italia. I sorrisi e gli sfottò cessarono e ci cominciarono a guardare con sospetto e anche con un po’ di timore. Alla vigilia della scadenza del termine (tre mesi dalla pubblicazione della Legge Costituzionale), avevamo ben 69 firme di senatori sulla richiesta di indizione del referendum, sembrava fatta, tra queste si annoverano stranamente anche cinque firme di senatori del gruppo del movimento cinquestelle. Firme che avevano creato qualche perplessità fin dall’inizio e che furono ritirate a poche ore dalla scadenza del termine di deposito dell’istanza. Certo è legittimo il diritto di ripensarci, però ai malpensanti è sembrato davvero un tentativo di sabotaggio. Grazie alla sottoscrizione, in zona Cesarini, di sette senatori della Lega, raggiungemmo il numero di 71 firme, che garantirono la validazione dell’istanza da parte dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione.

All’inizio della campagna referendaria, prima dell’era Covid, i sondaggisti ci guardavano con aria di sufficienza, il NO era dato al 2% contro il SI al 98%, dicevano che il referendum sarebbe stato solo una perdita di tempo e politicamente avrebbe rafforzato i cinquestelle con un plebiscito senza precedenti. Abbiamo risposto che sulla restrizione dei diritti di rappresentanza dei cittadini potevano e dovevano pronunciarsi gli stessi cittadini. Il referendum era una battaglia eticamente giusta, che meritava essere combattuta, indipendentemente dal risultato. Si, in Italia c’è ancora qualcuno che crede che sia giusto spendersi in una battaglia di principio, al di là della convenienza, al di là del risultato.

Senza scomodare il bushido, l’etica del samurai, se ci sono battaglie sempre giuste, sono quelle a difesa dei diritti, a difesa del valore del voto, a difesa del parlamentarismo, contro una visione demagogica e populista della politica, che parla solo alla pancia delle persone, pensando che siano prive di intelligenza. Noi abbiamo creduto e crediamo che invece la gente è dotata di cervello e, nonostante il mal di pancia, nel baratto tra perdita di rappresentanza politica e prendere un caffè in più all’anno, sia pronta a rinunciare al caffè.

A poche ore dalla celebrazione del referendum, il risultato referendario è contendibile! Il fronte del SI non è certo di farcela e il fronte del NO è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo finale.

Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio.

Una cosa è certa, l’Italia ha bisogno di riforme, serve superare il bicameralismo perfetto, serve rilanciare il mercato del lavoro, partendo dalla semplificazione burocratica e dalla riduzione del cuneo fiscale, serve riallacciare le fila del rapporto tra politica e cittadini, magari con la reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. Questo parlamento saprà andare in questa direzione?

formiche.net

L'articolo Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché proviene da Comitati noiNO.

]]>
Referendum. Votare NO è rivoluzionario. https://noino.eu/2020/09/03/referendum-votare-no-e-rivoluzionario/ Thu, 03 Sep 2020 09:43:27 +0000 https://noino.eu/?p=535 Il 20 e 21 settembre saremo chiamati come cittadini a esprimere la nostra opinione sulla riforma costituzionale che riduce sensibilmente l’attuale numero dei parlamentari. Gli argomenti logici e giuridici che mi spingono con convinzione non solo a votare NO, ma anche a impegnarmi affinché altri votino NO, sono molti e sono stati spiegati in modo… Leggi tutto »Referendum. Votare NO è rivoluzionario.

L'articolo Referendum. Votare NO è rivoluzionario. proviene da Comitati noiNO.

]]>
Il 20 e 21 settembre saremo chiamati come cittadini a esprimere la nostra opinione sulla riforma costituzionale che riduce sensibilmente l’attuale numero dei parlamentari.

Gli argomenti logici e giuridici che mi spingono con convinzione non solo a votare NO, ma anche a impegnarmi affinché altri votino NO, sono molti e sono stati spiegati in modo mirabile nel manifesto dei costituzionalisti italiani, negli interventi della Fondazione Einaudi e nelle innumerevoli riflessioni dei parlamentari appartenenti ai pochi partiti impegnati per il NO e degli intellettuali indipendenti, parlamentari e non, che hanno scelto di non aderire, su un tema così sensibile , alle indicazioni del proprio partito.

C’è anche un importante argomento territoriale, ben illustrato dal “Gruppo dei Giuristi siciliani per il NO”, relativo alla penalizzazione della rappresentanza parlamentare dell’intero sud in generale e delle piccole città, come la mia Siracusa, in particolare.

Ma c’è anche, sullo sfondo del referendum, un formidabile argomento politico, molto distante dalle vulgate che percorrono media e social network: il NO dei cittadini alla riforma voluta dai partiti è la condanna più vera e più netta dell’attuale basso profilo della politica.

Sconfiggere il qualunquismo antipolitico attraverso il voto, l’arma più nobile in mano al cittadino, è, quindi, la possibile rivoluzione gentile che tanti sperano.

Tale conclusione, che può apparire ardita, ha una spiegazione assai semplice.

Al taglio lineare della rappresentanza parlamentare, elaborato e fortemente voluto come elemento caratterizzante della propria azione politica dal Movimento 5 Stelle, hanno aderito, e lo hanno anche nel tempo votato, tutti i maggiori partiti politici tradizionali, dalla Lega a Fratelli d’Italia, da Forza Italia al Partito Democratico.

Non è certamente un caso: all’indomani della riduzione del numero dei parlamentari a comandare saranno sempre e maggiormente le segreterie dei partiti.

Già questa inusuale compattezza tra acerrimi nemici/amici dovrebbe insospettirci, anche se è vero che, fuori dalle cabine di comando, molti parlamentari non sono, giustamente, affatto convinti della scelta dei loro capi.

Ma, soprattutto, i partiti che sostengono oggi il SI alla riforma, quando non sacrificano banalmente le proprie idee all’esigenza di poltrone ministeriali, sono profondamente convinti che così facendo appaiono alfieri dell’antipolitica, l’unica arma elettorale che ritengono vincente.

Tralasciando la semplice constatazione che si tratta di gente seduta, oggi o sino a ieri, sulla comoda poltrona di ministro che continua incredibilmente a mandare messaggi di odio e disistima dei politici, cioè di sé stessi, pensando così di distinguersi dagli altri (ma verrebbe da chiedersi “altri chi ?” se oggi si trovano tutti dalla stessa parte), essi non sembrano avvertire la capacità offensiva verso l’elettorato di questo inseguimento ad ogni costo del qualunquismo.

Essi si rivolgono alla pancia dei cittadini, sul presupposto che gli stessi non abbiano un cervello.

Il risparmio di un caffè al giorno o il “se non passa il referendum le cose non cambieranno mai” sono messaggi che certamente arrivano, ma si fermano alla pancia, il cervello non lo raggiungono.

Se oggi potessimo avere di nuovo nelle istituzioni persone del livello morale e culturale di coloro che hanno scritto la Costituzione saremmo ben lieti di pagarli anche il doppio rispetto a quanto percepito dagli attuali parlamentari mentre guardiamo con timore alla diffusa e sgradita incompetenza e all’enfatizzato e fastidioso qualunquismo di chi pretende di intervenire, per ragioni di convenienza elettorale o di conservazione della poltrona di governo, sui delicati meccanismi di democrazia e di rappresentanza scritti nella nostra Costituzione con fatica, passione e competenza da tante persone esperte, culturalmente attrezzate e moralmente ineccepibili, il cui solo nome dovrebbe generare immediata deferenza.

I partiti politici hanno proposto e votato questa riforma, emblema del qualunquismo, e rincorrono, contendendoselo, il consenso di tutte le pance alle quali si sono rivolte.

Io spero che nelle urne si trovi invece il voto di chi per ragionare abitualmente usa il cervello perché quel voto avrà un unico significato: un avviso di sfratto all’incompetenza e al qualunquismo del quale i partiti politici oggi sono collettivamente portatori (non asintomatici) e fruitori.

A tutti coloro che ritengono di ottenere voti parlando alla pancia dell’elettorato, un elettore che usa il cervello, di qualunque parte politica, dovrebbe risponde con chiarezza e nettezza: “NO, ti sbagli. Tu vedi solo elettori dotati di pancia e pensi di essere furbo parlando a quelle pance per mantenere il tuo potere. Ma, al contrario, sei proprio tu che ragioni con la pancia mentre io uso il cervello e il tuo messaggio non solo non mi arriva ma mi infastidisce, quando addirittura non mi offende”.

Non abbiamo nessun motivo e nessun bisogno di abolire o mortificare le istituzioni per punire chi oggi le occupa, né di ridurre gli spazi di libertà e di rappresentanza.

Non esiste oggi il problema della quantità dei parlamentari, ma quello della loro qualità.

La logica ci insegna che 600 asini non faranno certo meglio di 945 asini. Il problema non è il numero dei parlamentari ma è la loro scadente qualità culturale e, a volte, morale. E c’è anzi il rischio, concreto, che ad essere eliminati saranno proprio i 345 meno asini e meno pronti a obbedire sempre ai propri capi.

Il NO al referendum può diventare, quindi, anche il No al qualunquismo. Il NO alla proposta di riforma della Costituzione è un NO al modo in cui oggi i partiti intendono la politica, un NO alla loro corsa a soffocare il ragionamento per stimolare il risentimento, un NO che faccia loro comprendere che devono tornare a parlare al nostro cervello e non alla nostra pancia, a coinvolgerci nelle scelte, a trattarci da cittadini e non da sudditi o, peggio, da greggi da condurre al (loro) pascolo.

Il NO è rivoluzionario, nel senso che pretende il cambiamento; il SI è reazionario, si accontenta di conservare e consolidare l’esistente.

E di una rivoluzione, gentile e non violenta, abbiamo proprio bisogno.

Ezechia Paolo Reale

L'articolo Referendum. Votare NO è rivoluzionario. proviene da Comitati noiNO.

]]>
Ecco il taglio, Regione per Regione https://noino.eu/2020/02/10/ecco-il-taglio-regione-per-regione/ https://noino.eu/2020/02/10/ecco-il-taglio-regione-per-regione/#respond Sun, 09 Feb 2020 23:31:25 +0000 https://noino.eu/?p=434 REGIONI ITALIANE ESTERO

L'articolo Ecco il taglio, Regione per Regione proviene da Comitati noiNO.

]]>
REGIONI ITALIANE

ESTERO

L'articolo Ecco il taglio, Regione per Regione proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/02/10/ecco-il-taglio-regione-per-regione/feed/ 0
Referendum taglio parlamentari, decisa la data: sarà il 29 marzo – Corriere.it https://noino.eu/2020/01/28/referendum-taglio-parlamentari-decisa-la-data-sara-il-29-marzo-corriere-it/ https://noino.eu/2020/01/28/referendum-taglio-parlamentari-decisa-la-data-sara-il-29-marzo-corriere-it/#respond Tue, 28 Jan 2020 19:08:22 +0000 https://noino.eu/?p=400 Il presidente del Consiglio: «Non vedo nessun nesso con l’azione dell’esecutivo, non mi preoccupa». Se la riforma costituzionale sarà confermata dal voto popolare, saranno ridotti i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200 Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo… Leggi tutto »Referendum taglio parlamentari, decisa la data: sarà il 29 marzo – Corriere.it

L'articolo Referendum taglio parlamentari, decisa la data: sarà il 29 marzo – Corriere.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
Il presidente del Consiglio: «Non vedo nessun nesso con l’azione dell’esecutivo, non mi preoccupa». Se la riforma costituzionale sarà confermata dal voto popolare, saranno ridotti i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo per l’indizione – con decreto del presidente della Repubblica – del referendum popolare sul testo di legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Lo comunica Palazzo Chigi.

Conte: «Fiduciosi»

«No, non mi preoccupa, il referendum è una possibilità offerta ai cittadini di pronunciarsi su una riforma costituzionale», commenta a caldo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della registrazione di Otto e mezzo (che andrà in onda stasera su La7). «Siamo fiduciosi che ci sarà» un ampio schieramento di cittadini in favore della riforma, ha aggiunto Conte, ribadendo di non temere che dopo la consultazione il Governo possa cadere: «Non vedo connessioni o interferenze», ha sottolineato. Mentre per il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, sarà «una grande pagina di democrazia».

Cosa prevede la legge

La riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. L’istituto dei senatori a vita è conservato fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.

Niente quorum

A differenza dei referendum abrogativi, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto: la riforma costituzionale sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendente da quante persone si recano ai seggi.

I precedenti

Quello di marzo sarà il quarto referendum costituzionale confermativo della storia della Repubblica. Nei tre precedenti, due volte la legge approvata dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi è stata respinta dagli elettori, una sola è stata approvata ed è diventata legge costituzionale. Il primo è quello del 7 ottobre 2001 quando si tiene il referendum per confermare o no la riforma del Titolo V della Carta, approvata dalla maggioranza dell’Unione negli anni dei governo Prodi, D’Alema e Amato: passa con il 64,2% di voti favorevoli anche se l’affluenza si ferma poco oltre il 34%. Il secondo caso di referendum confermativo, 25-26 giugno 2006, riguarda la riforma costituzionale varata dal governo Berlusconi (su ispirazione della Lega di Bossi e con Calderoli ministro delle Riforme): la cosiddetta `devolution´ è bocciata con il 61% mentre i votanti raggiungono il 52%. Il 4 dicembre 2016 è la volta del terzo referendum costituzionale nella storia repubblicana: la maggioranza dei votanti respinge il disegno di legge costituzionale della riforma Renzi-Boschi, approvata in via definitiva dalla Camera ad aprile 2016 e che puntava tra l’altro a superare il bicameralismo perfetto ai danni del Senato. A dire no è il 59,11%, contro il 40,89% di sì. I votanti però sono record, quasi il 69%. Prima conseguenza politica le dimissioni del governo Renzi.

Come è stato chiesto

Il referendum confermativo per le leggi costituzionali è disciplinato dall’articolo 138 della Carta. Serve a sottoporre ai cittadini la riforma votata dal Parlamento, ma può essere richiesto solo se i sì della Camera e del Senato non superano i due terzi dei componenti dell’assemblea. Tre sono i modi previsti dalla Costituzione per far partire la macchina referendaria: a chiedere il referendum possono essere 5mila elettori, 5 Consigli regionali o un quinto dei membri di una delle Camere (126 deputati o 64 senatori). Nel caso della legge sul taglio dei parlamentari, le firme sono arrivate da 71 senatori con il contributo decisivo di alcuni della Lega che hanno inteso così favorire la fine anticipata della legislatura.

L'articolo Referendum taglio parlamentari, decisa la data: sarà il 29 marzo – Corriere.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/28/referendum-taglio-parlamentari-decisa-la-data-sara-il-29-marzo-corriere-it/feed/ 0
Taglio dei parlamentari, referendum il 29 marzo – ilsole24ore.com https://noino.eu/2020/01/28/taglio-dei-parlamentari-referendum-il-29-marzo-ilsole24ore-com/ https://noino.eu/2020/01/28/taglio-dei-parlamentari-referendum-il-29-marzo-ilsole24ore-com/#respond Tue, 28 Jan 2020 19:07:09 +0000 https://noino.eu/?p=398 La decisione del Consiglio dei ministri. Non è previsto il quorum Il Consiglio dei ministri ha deciso di indicare la data del 29 marzo per il referendum sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. La scorsa settimana era arrivato il via libera della Corte di Cassazione alla consultazione richiesta da 71 senatori di vari… Leggi tutto »Taglio dei parlamentari, referendum il 29 marzo – ilsole24ore.com

L'articolo Taglio dei parlamentari, referendum il 29 marzo – ilsole24ore.com proviene da Comitati noiNO.

]]>
La decisione del Consiglio dei ministri. Non è previsto il quorum

Il Consiglio dei ministri ha deciso di indicare la data del 29 marzo per il referendum sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. La scorsa settimana era arrivato il via libera della Corte di Cassazione alla consultazione richiesta da 71 senatori di vari gruppi con firme depositate il 10 gennaio.

I tempi
Il Governo aveva 60 giorni di tempo per decidere la data del voto, che deve tenersi tra i 50 e i 70 giorni successivi. Escludendo le domeniche delle Palme (7 aprile) e di Pasqua (12 aprile) si sarebbe finiti al 19 aprile o oltre se si fosse concesso un dibattito pubblico ampio. Alla fine la scelta dell’esecutivo è caduta sul punta già al 29 marzo. Confermata così la volontà di accellerare i tempi: dato che la vittoria dei sì è altamente probabile, l’entrata in vigore della legge chiude la possibile finestra per tornare a votare con le regole attuali che pevdono l’elezione di 945 parlamentari.

I precedenti
Per il referendum confermativo su una riforma “bandiera” del Movimento 5 Stelle che taglia di netto il numero dei parlamentari (da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato) non è previsto quorum. Si tratterà del quarto referendum costituzionale tenuto durante la storia della Repubblica, dopo quelli del 2001, del 2006 e del 2014. Nei tre precedenti, due volte la legge approvata dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi è stata respinta dagli elettori, una sola (la riforma del Titolo V della Carta, approvata dalla maggioranza dell’Unione negli anni dei governo Prodi, D’Alema e Amato) è stata approvata ed è diventata legge costituzionale.

Conte: «Non mi preoccupa»
L’appuntamento elettorale non preoccupa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Siamo fiduciosi che ci sia un ampio schieramento dei
cittadini a favore di questa riforma». Dopo la consultazione il Governo potrebbe finire la sua corsa? «No direi, proprio di no, non vedo connessioni» ha risposto il premier a “Otto e mezzo” su La7.

«A meno di sei mesi dall’approvazione definitiva della riforma da parte del Parlamento la parola finale passa ai cittadini. Sarà una grande
pagina di democrazia» è stato il commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

ilsole24ore.it

L'articolo Taglio dei parlamentari, referendum il 29 marzo – ilsole24ore.com proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/28/taglio-dei-parlamentari-referendum-il-29-marzo-ilsole24ore-com/feed/ 0
Il referendum sul taglio dei parlamentari si terrà il 29 marzo – Repubblica.it https://noino.eu/2020/01/28/il-referendum-sul-taglio-dei-parlamentari-si-terra-il-29-marzo-repubblica-it/ https://noino.eu/2020/01/28/il-referendum-sul-taglio-dei-parlamentari-si-terra-il-29-marzo-repubblica-it/#respond Tue, 28 Jan 2020 19:05:22 +0000 https://noino.eu/?p=396 La consultazione non avrà quorum perché non si tratta di un voto abrogativo. Conte: “Tanti cittadini a favore di questa riforma” ROMA – Il 29 marzo l’Italia tornerà al voto per il referendum confermativo della riforma sul taglio dei parlamentari. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo… Leggi tutto »Il referendum sul taglio dei parlamentari si terrà il 29 marzo – Repubblica.it

L'articolo Il referendum sul taglio dei parlamentari si terrà il 29 marzo – Repubblica.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
La consultazione non avrà quorum perché non si tratta di un voto abrogativo. Conte: “Tanti cittadini a favore di questa riforma”

ROMA – Il 29 marzo l’Italia tornerà al voto per il referendum confermativo della riforma sul taglio dei parlamentari. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo per l’indizione del referendum popolare sul testo di legge costituzionale  che riduce il numero dei parlamentari”. Lo ha comunicato Palazzo Chigi. Manca solo l’ufficialità, che arriverà dal decreto del presidente della Repubblica.

Il referendum non avrà quorum, perché non si tratta di un voto abrogativo. La consultazione popolare per la conferma o meno della riforma che taglia il numero dei parlamentari dagli attuali 945 complessivi a 600 totali (200 senatori e 400 deputati). Come prevede la Costituzione, “la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi”. Dunque, per la validità del referendum costituzionale non è previsto alcun quorum minimo di votanti. E’ sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli. Se il risultato della consultazione è positivo, il Capo dello Stato promulga la legge. In caso contrario, è come se la legge stessa non avesse mai visto la luce e l’esito della consultazione viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Il referendum del 29 marzo “non mi preoccupa. siamo fiduciosi che ci sia un ampio schieramento dei cittadini a favore di questa riforma”. Poi crolla il governo? “No direi, proprio di no, non vedo connessioni”. Lo dice il premier Giuseppe Conte ospite di “Otto e mezzo”.

Quello del 29 marzo sarà il quarto referendum costituzionale confermativo della storia della Repubblica. Nei tre precedenti, due volte la legge approvata dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi è stata respinta dagli elettori, una sola è stata approvata ed è diventata legge costituzionale. In base a quanto prevede l’articolo 138 della Costituzione, per il risultato non conta il quorum dei votanti che invece determina la validità dei referendum abrogativi.

I PRECEDENTI

Il primo è quello del 7 ottobre 2001 quando si tiene il referendum per confermare o no la riforma del Titolo V della Carta, approvata dalla maggioranza dell’Unione negli anni dei governo Prodi, D’Alema e Amato: passa con il 64,2% di voti favorevoli anche se l’affluenza si ferma poco oltre il 34%. Il secondo caso di referendum confermativo, 25-26 giugno 2006, riguarda la riforma costituzionale varata dal governo Berlusconi (su ispirazione della Lega di Bossi e con Calderoli ministro delle Riforme): la cosiddetta ‘devolution’ è bocciata con il 61% mentre i votanti raggiungono il 52%. Il 4 dicembre 2016 è la volta del terzo referendum costituzionale nella storia repubblicana: la maggioranza dei votanti respinge il disegno di legge costituzionale della riforma Renzi-Boschi, approvata in via definitiva dalla Camera ad aprile 2016 e che puntava tra l’altro a superare il bicameralismo perfetto ai danni del Senato. A dire no è il 59,11%, contro il 40,89% di sì. I votanti però sono record, quasi il 69%. Prima conseguenza politica le dimissioni del governo Renzi.

COSA PREVEDE LA LEGGE SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

La riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. L’istituto dei senatori a vita è conservato fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.

L’ARTICOLO 138 DELLA COSTITUZIONE

Il referendum confermativo per le leggi costituzionali è disciplinato dall’articolo 138 della Carta. Serve a sottoporre ai cittadini la riforma votata dal Parlamento, ma può essere richiesto solo se i sì della Camera e del Senato non superano i due terzi dei componenti dell’assemblea. Tre sono i modi previsti dalla Costituzione per far partire la macchina referendaria: a chiedere il referendum possono essere 5mila elettori, 5 Consigli regionali o un quinto dei membri di una delle Camere (126 deputati o 64 senatori). Nel caso della legge sul taglio dei parlamentari, le firme sono arrivate da 71 senatori con il contributo decisivo di alcuni della Lega che hanno inteso così favorire la fine anticipata della legislatura.

NIENTE QUORUM

A differenza dei referendum abrogativi, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto: la riforma costituzionale sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendente da quante persone si recano ai seggi.

Repubblica.it

L'articolo Il referendum sul taglio dei parlamentari si terrà il 29 marzo – Repubblica.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/28/il-referendum-sul-taglio-dei-parlamentari-si-terra-il-29-marzo-repubblica-it/feed/ 0
La Cassazione dà via libera al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari – Repubblica.it https://noino.eu/2020/01/25/la-cassazione-da-via-libera-al-referendum-costituzionale-sul-taglio-dei-parlamentari-repubblica-it/ https://noino.eu/2020/01/25/la-cassazione-da-via-libera-al-referendum-costituzionale-sul-taglio-dei-parlamentari-repubblica-it/#respond Sat, 25 Jan 2020 14:54:20 +0000 http://3.125.238.190/?p=358 Al voto in primavera. La Fondazione Einaudi: “Il governo fissi subito la data” ROMA – Via libera della Cassazione al referendum sulla legge costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari”. L’ufficio centrale per i referendum della Suprema Corte ha sancito che la richiesta di referendum, sottoscritta da 71 senatori, “è conforme all’articolo 138 della Costituzione” e… Leggi tutto »La Cassazione dà via libera al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari – Repubblica.it

L'articolo La Cassazione dà via libera al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari – Repubblica.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
Al voto in primavera. La Fondazione Einaudi: “Il governo fissi subito la data”

ROMA – Via libera della Cassazione al referendum sulla legge costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari”. L’ufficio centrale per i referendum della Suprema Corte ha sancito che la richiesta di referendum, sottoscritta da 71 senatori, “è conforme all’articolo 138 della Costituzione” e ha accertato la “legittimità del quesito” referendario proposto.

Per quanto riguarda la data del referendum, la convocazione spetta al Presidente della Repubblica con un suo decreto “su deliberazione del Consiglio dei ministri” che verrà appositamente convocato entro 60 giorni a partire da oggi, giorno in cui è stata depositata l’ordinanza della Cassazione che ha dato il via libera all’iniziativa sottoscritta da un fronte vario di 71 senatori contrari alla riduzione di 345 ‘poltrone’ parlamentari, compreso un ‘grillino’.Entro due mesi, dunque, Palazzo Chigi deve decidere in quale data convocare le urne, decisione che deve essere presa in un periodo compreso tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo allo svolgimento del Consiglio dei ministri. Quindi si dovrebbe votare tra gli ultimi giorni di marzo, e la prima domenica di giugno.

“Grande soddisfazione” è stata espressa dalla Fondazione Luigi Einaudi, promotrice della raccolta firme tra i parlamentari.
“A questo punto – si legge in un comunicato della Fondazione – attendiamo che il governo proponga nel più breve tempo possibile la data del referendum, in modo da poter iniziare il vero confronto sui temi che il quesito referendario solleverà, che pone il modello di democrazia parlamentare di matrice liberale contrapposto all’idea di democrazia diretta di stampo populista a cui si sono ispirati i fautori di questa riforma. La parola passa ai comitati referendari NoiNO, che è possibile costituire e sostenere dal portale www.noino.eu”.

Repubblica.it

L'articolo La Cassazione dà via libera al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari – Repubblica.it proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/25/la-cassazione-da-via-libera-al-referendum-costituzionale-sul-taglio-dei-parlamentari-repubblica-it/feed/ 0
Taglio eletti: nasce coordinamento nazionale comitati ‘noiNo’ – AGI https://noino.eu/2020/01/25/taglio-eletti-nasce-coordinamento-nazionale-comitati-noino-agi/ https://noino.eu/2020/01/25/taglio-eletti-nasce-coordinamento-nazionale-comitati-noino-agi/#respond Sat, 25 Jan 2020 14:53:01 +0000 http://3.125.238.190/?p=356 Roma, 14 gen. – Dopo aver raggiunto l’obiettivo della presentazione in Cassazione di 71 firme di senatori, la Fondazione Einaudi prosegue l’impegno sul referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Nasce il coordinamento nazionale dei comitati ‘noiNO’ contro la riforma targata M5s. La Fondazione ha presentato la piattaforma www.noino.eu attraverso la quale si articoleranno i comitati… Leggi tutto »Taglio eletti: nasce coordinamento nazionale comitati ‘noiNo’ – AGI

L'articolo Taglio eletti: nasce coordinamento nazionale comitati ‘noiNo’ – AGI proviene da Comitati noiNO.

]]>
Roma, 14 gen. – Dopo aver raggiunto l’obiettivo della presentazione in Cassazione di 71 firme di senatori, la Fondazione Einaudi prosegue l’impegno sul referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Nasce il coordinamento nazionale dei comitati ‘noiNO’ contro la riforma targata M5s. La Fondazione ha presentato la piattaforma www.noino.eu attraverso la quale si articoleranno i comitati locali e l’organizzazione della campagna referendaria nazionale. A pochi minuti dal lancio della piattaforma, risultavano gia’ costituiti 12 comitati territoriali, da Catania a Torino. Soci fondatori del coordinamento nazionale sono i parlamentari, tra i 100 sottoscrittori del referendum (71 senatori e 29 deputati) , che aderiscono al manifesto noiNO.

L'articolo Taglio eletti: nasce coordinamento nazionale comitati ‘noiNo’ – AGI proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/25/taglio-eletti-nasce-coordinamento-nazionale-comitati-noino-agi/feed/ 0
Riforme: Nasce il Comitato contro taglio parlamentari – ANSA https://noino.eu/2020/01/25/riforme-nasce-il-comitato-contro-taglio-parlamentari-ansa/ https://noino.eu/2020/01/25/riforme-nasce-il-comitato-contro-taglio-parlamentari-ansa/#respond Sat, 25 Jan 2020 14:52:12 +0000 http://3.125.238.190/?p=353 Roma, 14 gen. (Adnkronos) – E’ stato presentato oggi alla Camera il coordinamento nazionale dei comitati ‘noiNO’ alla riforma costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari. La Fondazione Luigi Einaudi, che ha promosso la raccolta delle firme tra i parlamentari, ha presentato la piattaforma www.noino.eu attraverso la quale si articoleranno i comitati locali e l’organizzazione… Leggi tutto »Riforme: Nasce il Comitato contro taglio parlamentari – ANSA

L'articolo Riforme: Nasce il Comitato contro taglio parlamentari – ANSA proviene da Comitati noiNO.

]]>
Roma, 14 gen. (Adnkronos) – E’ stato presentato oggi alla Camera il coordinamento nazionale dei comitati ‘noiNO’ alla riforma costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari. La Fondazione Luigi Einaudi, che ha promosso la raccolta delle firme tra i parlamentari, ha presentato la piattaforma www.noino.eu attraverso la quale si articoleranno i comitati locali e l’organizzazione della campagna referendaria nazionale.

“A pochi minuti dal lancio della piattaforma -si legge in una nota- risultavano già costituiti 12 comitati territoriali, da Catania a Torino. Soci fondatori del coordinamento nazionale sono i parlamentari, tra i 100 sottoscrittori del referendum (71 senatori e 29 deputati) , che aderiscono al manifesto noiNO”.

L'articolo Riforme: Nasce il Comitato contro taglio parlamentari – ANSA proviene da Comitati noiNO.

]]>
https://noino.eu/2020/01/25/riforme-nasce-il-comitato-contro-taglio-parlamentari-ansa/feed/ 0