Comitati noiNO https://noino.eu Non fare mancare il Tuo sostegno in difesa della Costituzione e della democrazia rappresentativa Fri, 18 Sep 2020 09:18:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.1 https://noino.eu/wp-content/uploads/2020/01/cropped-logo-noino-512x512-1-32x32.png Comitati noiNO https://noino.eu 32 32 Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché https://noino.eu/2020/09/18/referendum-il-fronte-del-no-ha-gia-vinto-lavv-pruiti-ciarello-spiega-perche/ Fri, 18 Sep 2020 08:38:10 +0000 https://noino.eu/?p=545 Il fronte del No è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo. Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio. L’intervento di Andrea Pruiti Ciarello,… Leggi tutto »Referendum, il fronte del No ha già vinto. L’avv. Pruiti Ciarello spiega perché

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Il fronte del No è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo. Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio. L’intervento di Andrea Pruiti Ciarello, coordinatore nazionale dei Comitati noi No e membro del CdA Fondazione Luigi Einaudi

Quando nei primi giorni di ottobre 2019, come Fondazione Luigi Einaudi, lanciammo la proposta di chiedere l’indizione del referendum costituzionale sulla legge cd. Taglia parlamentari, ricevemmo da parte di tutti sorrisetti e sfottò. Dicevano che non saremmo mai riusciti a mettere insieme le firme necessaria per chiedere l’indizione del referendum popolare e avevano ragione, riuscire a raccogliere 500.000 firme in tre mesi è impresa impossibile per qualunque organizzazione politica, figuriamoci per una fondazione culturale, impegnata con esiguità di risorse a diffondere la cultura liberale in questa nostra nazione, sferzata dai peggiori venti demagogici e populisti. Roba da dinosauri si direbbe!

Abbiamo pensato, però, che l’amplissima maggioranza che si era coagulata attorno a questa proposta di riforma costituzionale nella quarta e definitiva votazione alla Camera dei Deputati, rappresentava una colpa da lavare con uno slancio libertario da parte dei rappresentanti del popolo, che a nostro avviso erano rimasti vittima di quella retorica populista che aveva avvelenato i pozzi della politica italiana da qualche decennio. Una furia iconoclasta e autolesionista, inspiegabile con la ragione e forse sintomo clinico di un parlamento che non funziona più.

Fu così che lanciammo l’iniziativa della raccolta delle firme nelle due camere, con l’obiettivo di raggiungere la soglia di un quinto dei componenti di almeno una delle due camere, per dare ai cittadini italiani la possibilità di dire la loro su una riforma che non riguarda i parlamentari, né i loro “privilegi”, ma riguarda solo la compressione del diritto di rappresentanza politica dei cittadini. Ad Andrea CanginiNazario Pagano e Tommaso Nannicini va ascritto il merito di avere subito sposato la causa e di non avere risparmiato energie nella ricerca di nuovi sottoscrittori. Ci ritrovammo, dopo qualche settimana a veleggiare intorno a 50 adesioni da parte dei senatori di diversi schieramenti, provenienti principalmente da Forza Italia. I sorrisi e gli sfottò cessarono e ci cominciarono a guardare con sospetto e anche con un po’ di timore. Alla vigilia della scadenza del termine (tre mesi dalla pubblicazione della Legge Costituzionale), avevamo ben 69 firme di senatori sulla richiesta di indizione del referendum, sembrava fatta, tra queste si annoverano stranamente anche cinque firme di senatori del gruppo del movimento cinquestelle. Firme che avevano creato qualche perplessità fin dall’inizio e che furono ritirate a poche ore dalla scadenza del termine di deposito dell’istanza. Certo è legittimo il diritto di ripensarci, però ai malpensanti è sembrato davvero un tentativo di sabotaggio. Grazie alla sottoscrizione, in zona Cesarini, di sette senatori della Lega, raggiungemmo il numero di 71 firme, che garantirono la validazione dell’istanza da parte dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione.

All’inizio della campagna referendaria, prima dell’era Covid, i sondaggisti ci guardavano con aria di sufficienza, il NO era dato al 2% contro il SI al 98%, dicevano che il referendum sarebbe stato solo una perdita di tempo e politicamente avrebbe rafforzato i cinquestelle con un plebiscito senza precedenti. Abbiamo risposto che sulla restrizione dei diritti di rappresentanza dei cittadini potevano e dovevano pronunciarsi gli stessi cittadini. Il referendum era una battaglia eticamente giusta, che meritava essere combattuta, indipendentemente dal risultato. Si, in Italia c’è ancora qualcuno che crede che sia giusto spendersi in una battaglia di principio, al di là della convenienza, al di là del risultato.

Senza scomodare il bushido, l’etica del samurai, se ci sono battaglie sempre giuste, sono quelle a difesa dei diritti, a difesa del valore del voto, a difesa del parlamentarismo, contro una visione demagogica e populista della politica, che parla solo alla pancia delle persone, pensando che siano prive di intelligenza. Noi abbiamo creduto e crediamo che invece la gente è dotata di cervello e, nonostante il mal di pancia, nel baratto tra perdita di rappresentanza politica e prendere un caffè in più all’anno, sia pronta a rinunciare al caffè.

A poche ore dalla celebrazione del referendum, il risultato referendario è contendibile! Il fronte del SI non è certo di farcela e il fronte del NO è animato dal cuore di chi, dopo una lunga corsa, spende le ultime energie in vista del traguardo finale.

Indipendentemente dal risultato finale, questa condizione rappresenta già una vittoria ed è fonte di soddisfazione per chi, nella battaglia a difesa della Costituzione, ci ha creduto fin dall’inizio.

Una cosa è certa, l’Italia ha bisogno di riforme, serve superare il bicameralismo perfetto, serve rilanciare il mercato del lavoro, partendo dalla semplificazione burocratica e dalla riduzione del cuneo fiscale, serve riallacciare le fila del rapporto tra politica e cittadini, magari con la reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. Questo parlamento saprà andare in questa direzione?

formiche.net

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Referendum. Votare NO è rivoluzionario. https://noino.eu/2020/09/03/referendum-votare-no-e-rivoluzionario/ Thu, 03 Sep 2020 09:43:27 +0000 https://noino.eu/?p=535 Il 20 e 21 settembre saremo chiamati come cittadini a esprimere la nostra opinione sulla riforma costituzionale che riduce sensibilmente l’attuale numero dei parlamentari. Gli argomenti logici e giuridici che mi spingono con convinzione non solo a votare NO, ma anche a impegnarmi affinché altri votino NO, sono molti e sono stati spiegati in modo… Leggi tutto »Referendum. Votare NO è rivoluzionario.

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Il 20 e 21 settembre saremo chiamati come cittadini a esprimere la nostra opinione sulla riforma costituzionale che riduce sensibilmente l’attuale numero dei parlamentari.

Gli argomenti logici e giuridici che mi spingono con convinzione non solo a votare NO, ma anche a impegnarmi affinché altri votino NO, sono molti e sono stati spiegati in modo mirabile nel manifesto dei costituzionalisti italiani, negli interventi della Fondazione Einaudi e nelle innumerevoli riflessioni dei parlamentari appartenenti ai pochi partiti impegnati per il NO e degli intellettuali indipendenti, parlamentari e non, che hanno scelto di non aderire, su un tema così sensibile , alle indicazioni del proprio partito.

C’è anche un importante argomento territoriale, ben illustrato dal “Gruppo dei Giuristi siciliani per il NO”, relativo alla penalizzazione della rappresentanza parlamentare dell’intero sud in generale e delle piccole città, come la mia Siracusa, in particolare.

Ma c’è anche, sullo sfondo del referendum, un formidabile argomento politico, molto distante dalle vulgate che percorrono media e social network: il NO dei cittadini alla riforma voluta dai partiti è la condanna più vera e più netta dell’attuale basso profilo della politica.

Sconfiggere il qualunquismo antipolitico attraverso il voto, l’arma più nobile in mano al cittadino, è, quindi, la possibile rivoluzione gentile che tanti sperano.

Tale conclusione, che può apparire ardita, ha una spiegazione assai semplice.

Al taglio lineare della rappresentanza parlamentare, elaborato e fortemente voluto come elemento caratterizzante della propria azione politica dal Movimento 5 Stelle, hanno aderito, e lo hanno anche nel tempo votato, tutti i maggiori partiti politici tradizionali, dalla Lega a Fratelli d’Italia, da Forza Italia al Partito Democratico.

Non è certamente un caso: all’indomani della riduzione del numero dei parlamentari a comandare saranno sempre e maggiormente le segreterie dei partiti.

Già questa inusuale compattezza tra acerrimi nemici/amici dovrebbe insospettirci, anche se è vero che, fuori dalle cabine di comando, molti parlamentari non sono, giustamente, affatto convinti della scelta dei loro capi.

Ma, soprattutto, i partiti che sostengono oggi il SI alla riforma, quando non sacrificano banalmente le proprie idee all’esigenza di poltrone ministeriali, sono profondamente convinti che così facendo appaiono alfieri dell’antipolitica, l’unica arma elettorale che ritengono vincente.

Tralasciando la semplice constatazione che si tratta di gente seduta, oggi o sino a ieri, sulla comoda poltrona di ministro che continua incredibilmente a mandare messaggi di odio e disistima dei politici, cioè di sé stessi, pensando così di distinguersi dagli altri (ma verrebbe da chiedersi “altri chi ?” se oggi si trovano tutti dalla stessa parte), essi non sembrano avvertire la capacità offensiva verso l’elettorato di questo inseguimento ad ogni costo del qualunquismo.

Essi si rivolgono alla pancia dei cittadini, sul presupposto che gli stessi non abbiano un cervello.

Il risparmio di un caffè al giorno o il “se non passa il referendum le cose non cambieranno mai” sono messaggi che certamente arrivano, ma si fermano alla pancia, il cervello non lo raggiungono.

Se oggi potessimo avere di nuovo nelle istituzioni persone del livello morale e culturale di coloro che hanno scritto la Costituzione saremmo ben lieti di pagarli anche il doppio rispetto a quanto percepito dagli attuali parlamentari mentre guardiamo con timore alla diffusa e sgradita incompetenza e all’enfatizzato e fastidioso qualunquismo di chi pretende di intervenire, per ragioni di convenienza elettorale o di conservazione della poltrona di governo, sui delicati meccanismi di democrazia e di rappresentanza scritti nella nostra Costituzione con fatica, passione e competenza da tante persone esperte, culturalmente attrezzate e moralmente ineccepibili, il cui solo nome dovrebbe generare immediata deferenza.

I partiti politici hanno proposto e votato questa riforma, emblema del qualunquismo, e rincorrono, contendendoselo, il consenso di tutte le pance alle quali si sono rivolte.

Io spero che nelle urne si trovi invece il voto di chi per ragionare abitualmente usa il cervello perché quel voto avrà un unico significato: un avviso di sfratto all’incompetenza e al qualunquismo del quale i partiti politici oggi sono collettivamente portatori (non asintomatici) e fruitori.

A tutti coloro che ritengono di ottenere voti parlando alla pancia dell’elettorato, un elettore che usa il cervello, di qualunque parte politica, dovrebbe risponde con chiarezza e nettezza: “NO, ti sbagli. Tu vedi solo elettori dotati di pancia e pensi di essere furbo parlando a quelle pance per mantenere il tuo potere. Ma, al contrario, sei proprio tu che ragioni con la pancia mentre io uso il cervello e il tuo messaggio non solo non mi arriva ma mi infastidisce, quando addirittura non mi offende”.

Non abbiamo nessun motivo e nessun bisogno di abolire o mortificare le istituzioni per punire chi oggi le occupa, né di ridurre gli spazi di libertà e di rappresentanza.

Non esiste oggi il problema della quantità dei parlamentari, ma quello della loro qualità.

La logica ci insegna che 600 asini non faranno certo meglio di 945 asini. Il problema non è il numero dei parlamentari ma è la loro scadente qualità culturale e, a volte, morale. E c’è anzi il rischio, concreto, che ad essere eliminati saranno proprio i 345 meno asini e meno pronti a obbedire sempre ai propri capi.

Il NO al referendum può diventare, quindi, anche il No al qualunquismo. Il NO alla proposta di riforma della Costituzione è un NO al modo in cui oggi i partiti intendono la politica, un NO alla loro corsa a soffocare il ragionamento per stimolare il risentimento, un NO che faccia loro comprendere che devono tornare a parlare al nostro cervello e non alla nostra pancia, a coinvolgerci nelle scelte, a trattarci da cittadini e non da sudditi o, peggio, da greggi da condurre al (loro) pascolo.

Il NO è rivoluzionario, nel senso che pretende il cambiamento; il SI è reazionario, si accontenta di conservare e consolidare l’esistente.

E di una rivoluzione, gentile e non violenta, abbiamo proprio bisogno.

Ezechia Paolo Reale

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Video Referendum NoiNO https://noino.eu/2020/09/02/video-referendum-noino/ Wed, 02 Sep 2020 10:50:26 +0000 https://noino.eu/?p=529 L'articolo Video Referendum NoiNO proviene da Comitati noiNO.

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RAI Parlamento – Gianluca Vinci e Andrea Pruiti Ciarello – 26/08/2020 https://noino.eu/2020/08/26/rai-parlamento-gianluca-vinci-e-andrea-pruiti-ciarello-26-08-2020/ Wed, 26 Aug 2020 13:53:22 +0000 https://noino.eu/?p=527 L'articolo RAI Parlamento – Gianluca Vinci e Andrea Pruiti Ciarello – 26/08/2020 proviene da Comitati noiNO.

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“Non entriamo nelle questioni che riguardano l’eventuale election day” https://noino.eu/2020/05/22/non-entriamo-nelle-questioni-che-riguardano-leventuale-election-day/ Fri, 22 May 2020 08:52:43 +0000 https://noino.eu/?p=521 “Non entriamo nelle questioni che riguardano l’eventuale election day. Non sono di nostra competenza.Quello che possiamo e vogliamo dire è che, qualora il referendum costituzionale dovesse essere accorpato a qualunque data per elezioni comunali, regionali o suppletive, inonderemo il Paese di ricorsi avverso il provvedimento. E investiremo della questione anche le istituzioni europee competenti.Questa è… Leggi tutto »“Non entriamo nelle questioni che riguardano l’eventuale election day”

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“Non entriamo nelle questioni che riguardano l’eventuale election day. Non sono di nostra competenza.
Quello che possiamo e vogliamo dire è che, qualora il referendum costituzionale dovesse essere accorpato a qualunque data per elezioni comunali, regionali o suppletive, inonderemo il Paese di ricorsi avverso il provvedimento. E investiremo della questione anche le istituzioni europee competenti.
Questa è la nostra definitiva posizione in merito”


Andrea Pruiti Ciarello
Coordinatore nazionale dei Comitati noiNO

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Comunicato stampa del 18/04/2020 https://noino.eu/2020/04/18/comunicato-stampa-del-18-04-2020/ Sat, 18 Apr 2020 16:49:19 +0000 https://noino.eu/?p=518 Roma, 18.04.2020 – I comitati del No alla riduzione del numero dei parlamentari hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con la quale chiedono che il governo fissi la nuova data del referendum costituzionale, che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 29 marzo. Nella lettera, già trasmessa alla presidenza del… Leggi tutto »Comunicato stampa del 18/04/2020

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Roma, 18.04.2020 – I comitati del No alla riduzione del numero dei parlamentari hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con la quale chiedono che il governo fissi la nuova data del referendum costituzionale, che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 29 marzo.

Nella lettera, già trasmessa alla presidenza del Consiglio dei Ministri i comitati che sostengono il fronte del NO, si legge “Riteniamo opportuno e necessario che venga decisa contestualmente anche la data del referendum costituzionale, o quanto meno indicata la data di massima se si ritiene di decidere effettivamente più avanti, purché venga rispettato il principio che modifiche della Costituzione debbono essere affrontate in modo distinto da altre occasioni di esercizio del voto”.

Il coordinatore nazionale dei Comitati noiNOAndrea Pruiti Ciarello, dichiara: “siamo consapevoli che l’attuale periodo emergenziale possa fare apparire secondarie le questioni riguardanti il referendum costituzionale ma l’Italia è una democrazia matura e questioni di principio non possono essere sempre accantonate a causa dell’emergenza sanitaria. Ci sembra doveroso evidenziare che l’indizione di un eventuale “Election Day” si pone come un elemento estraneo al nostro sistema costituzionale, che limiterebbe, fino ad annullarla, la necessaria campagna di informazione referendaria. Contro l’Election Day ci batteremo con ogni strumento che l’Ordinamento ci mette a disposizione, perché riteniamo di svolgere un servizio a difesa della nostra Costituzione, nell’interesse di tutti i cittadini italiani e non solo di una parte”.

Massimo Villone, presidente del Comitato del no del Coordinamento della democrazia costituzionale, dichiara: “Riteniamo importante che il referendum costituzionale non confluisca con votazioni di altra natura, e possa avere una sua specifica campagna elettorale che ponga in piena evidenza davanti al corpo elettorale le questioni di merito. La riforma in questione è di grande rilievo per l’architettura istituzionale e il sistema politico, incidendo sulla rappresentatività delle assemblee e sulla partecipazione, strutture portanti della nostra democrazia. È indispensabile che elettrici ed elettori, di qualsivoglia orientamento, siano messi in grado di esprimere un voto pienamente consapevole della portata e degli effetti della decisione popolare”.

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Referendum: Fondazione Einaudi, non chiediamo alcun rinvio Ma assicurare diritto informazione oggi gravemente compromesso – ANSA https://noino.eu/2020/02/27/referendum-fondazione-einaudi-non-chiediamo-alcun-rinvio-ma-assicurare-diritto-informazione-oggi-gravemente-compromesso-ansa/ Thu, 27 Feb 2020 11:27:23 +0000 https://noino.eu/?p=490 ROMA, 27 FEB – “Lo abbiamo promosso noi. Non chiediamo, ripetiamo che non chiediamo alcun rinvio. Vogliamo solo che sia assicurato il diritto all’informazione attraverso i media. Oggi è questo il diritto gravemente compromesso. Il Governo intervenga per far rispettare la legge e l’agibilità del confronto democratico. Se il Governo vuole decidere diversamente allora ha… Leggi tutto »Referendum: Fondazione Einaudi, non chiediamo alcun rinvio Ma assicurare diritto informazione oggi gravemente compromesso – ANSA

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ROMA, 27 FEB – “Lo abbiamo promosso noi. Non chiediamo, ripetiamo che non chiediamo alcun rinvio. Vogliamo solo che sia assicurato il diritto all’informazione attraverso i media. Oggi è questo il diritto gravemente compromesso. Il Governo intervenga per far rispettare la legge e l’agibilità del confronto democratico. Se il Governo vuole decidere diversamente allora ha il dovere di ascoltarci”. E’ quanto si legge in una nota della Fondazione Luigi Einaudi, a commento delle notizie sull’ipotesi che venga rinviata la data del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, fissata per il 29 marzo.

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Referendum TAGLIO PARLAMENTARI: aderiamo ai comitati per il NO, riforma compromette democrazia – VERDI https://noino.eu/2020/02/17/referendum-taglio-parlamentari-aderiamo-ai-comitati-per-il-no-riforma-compromette-democrazia-verdi/ https://noino.eu/2020/02/17/referendum-taglio-parlamentari-aderiamo-ai-comitati-per-il-no-riforma-compromette-democrazia-verdi/#respond Mon, 17 Feb 2020 11:38:18 +0000 https://noino.eu/?p=484 In previsione del referendum del 29 marzo, l’Esecutivo nazionale dei Verdi ha deciso di prendere posizione per il NO alla riforma costituzionale finalizzata a ridurre drasticamente il numero dei parlamentari. Si tratta di una vera e propria controriforma che, con il pretesto irrisorio della riduzione della spesa pubblica dello 0,007%, in realtà comprometterà la democrazia, il… Leggi tutto »Referendum TAGLIO PARLAMENTARI: aderiamo ai comitati per il NO, riforma compromette democrazia – VERDI

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In previsione del referendum del 29 marzo, l’Esecutivo nazionale dei Verdi ha deciso di prendere posizione per il NO alla riforma costituzionale finalizzata a ridurre drasticamente il numero dei parlamentari. Si tratta di una vera e propria controriforma che, con il pretesto irrisorio della riduzione della spesa pubblica dello 0,007%, in realtà comprometterà la democrazia, il pluralismo e la rappresentanza politica nel Parlamento italiano.Questa controriforma penalizzerà fortemente tutte le minoranze, ridurrà in modo inaccettabile la rappresentanza dei territori a più bassa densità di popolazione e comprometterà, nel Parlamento, l’espressione delle battaglie politiche e istituzionali a difesa dell’ambiente, della giustizia sociale e dei diritti civili. Più in generale, questa controriforma ridurrà pesantemente il rapporto tra elettori ed eletti, compromettendo il potere di scelta dei cittadini, e non contribuirà in alcun modo a rendere più efficiente ed efficace l’attività parlamentare.Anche tra alcune delle forze politiche che hanno votato la riforma costituzionale in Parlamento sono emerse successivamente molte riserve rispetto a quello che appare come il frutto di una demagogia populista, a grave discapito della democrazia politica e della funzionalità degli organi parlamentari. I risparmi sulla spesa pubblica non si ottengono mutilando la democrazia e la sovranità popolare. Per questi motivi, i Verdi aderiranno ai Comitati per il NO che si stanno formando sia a livello nazionale sia nelle realtà territoriali del Paese.Elena GrandiMatteo BadialiMarco Boato e Francesco Alemanni 

verdi.it

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Ecco il taglio, Regione per Regione https://noino.eu/2020/02/10/ecco-il-taglio-regione-per-regione/ https://noino.eu/2020/02/10/ecco-il-taglio-regione-per-regione/#respond Sun, 09 Feb 2020 23:31:25 +0000 https://noino.eu/?p=434 REGIONI ITALIANE ESTERO

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REGIONI ITALIANE

ESTERO

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Riforme: taglio eletti, Comitati del No ‘contro il populismo’ – ANSA https://noino.eu/2020/02/05/riforme-taglio-eletti-comitati-del-no-contro-il-populismo-ansa/ https://noino.eu/2020/02/05/riforme-taglio-eletti-comitati-del-no-contro-il-populismo-ansa/#respond Wed, 05 Feb 2020 09:59:39 +0000 https://noino.eu/?p=432 Riforme: taglio eletti, Comitati del No ‘contro il populismo’ (ANSA) – ROMA, 4 FEB – “Stamane, nella sala Isma del Senato, si sono riuniti attorno alla sigla noiNO.eu i parlamentari che aderiscono alla campagna del NO al referendum costituzionale del prossimo 29 marzo. I parlamentari hanno deciso di prendere in carico i territori di rispettiva… Leggi tutto »Riforme: taglio eletti, Comitati del No ‘contro il populismo’ – ANSA

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Riforme: taglio eletti, Comitati del No ‘contro il populismo’ (ANSA) – ROMA, 4 FEB – “Stamane, nella sala Isma del Senato, si sono riuniti attorno alla sigla noiNO.eu i parlamentari che aderiscono alla campagna del NO al referendum costituzionale del prossimo 29 marzo. I parlamentari hanno deciso di prendere in carico i territori di rispettiva competenza per strutturare le iniziative regionali e locali”. E’ quanto si legge in un comunicato. “A seguire, nel pomeriggio, presso la medesima sala Isma, si sono riuniti i comitati nazionali per il NO al referendum costituzionale – prosegue la nota -. L’incontro, promosso dal Coordinamento Nazionale dei Comitati noiNO.eu, con il suo coordinatore Andrea Pruiti Ciarello, ha raccolto l’adesione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, presieduto da Massimo Villone, del Comitato Popolare per il NO al Taglio dei Parlamentari, presieduto da Piero Pirovano e coordinato da Ivo Tarolli, del Comitato Popolare per il NO al referendum sulla riforma costituzionale, presieduto da Giuseppe Gargani, e del Comitato Giovanile per il NO al referendum costituzionale NOstra, portavoce Jacopo Ricci”. “Durante l’incontro i vari comitati nazionali hanno sviscerato le tematiche di fondo della campagna referendaria ed hanno condiviso una unitaria strategia di comunicazione e coordinamento, per fornire l’informazione più corretta ai cittadini elettori – conclude -, sintetizzabile nel sostegno della democrazia rappresentativa contro populismo e demagogia”.

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